Lucio Giunio Moderato Columella nato nel 4 d.C. , autore dell’opera De re rustica, l’antenata di un’enciclopedia dell’agricoltura in dodici volumi, scrisse che la vitis Balisca proveniva dall’Epiro e attraverso il porto di Durazzo fu portata a Roma.
Da Roma alcuni luogotenenti romani la esportarono in Hispania.
Dall’Hispania secondo Columella fu portata nella regione abitata dai Biturici, a Burdigala, l’attuale Bordeaux. A Burdigala la Balisca acquisì diversi nomi: per i romani era diventata la vitis Biturica, in loco i Biturici la chiamavano Vidure.
Gaio Plinio Secondo detto Plinio il Vecchio, nato nel 23 d.C. , autore della straordinaria opera Naturalis Historia, capolavoro di ben 37 libri, sostenne che la Vitis Caburnica, importata a Roma dalla Grecia, dove si chiamava Kapnios, fu esportata dai consoli romani a Burdigala, nella terra dei Biturici. A Burdigala i romani la chiamavano Biturica e i Biturici la chiamavano Vidure.
Probabilmente Vidure deriva dal fatto che la vite di questo vitigno ha un legno particolarmente duro.
Alla famiglia delle Bituriche appartiene in primo luogo il Carmenère la cui caratteristica è la presenza di 2-metossi 3-isobutil pirazina più comunemente definita pirazina, una molecola dal caratteristico timbro erbaceo che a volte vira verso un profumo di peperone verde.
Da alcune mutazioni genetiche del Carmenère localmente chiamata anche Carmenet, si è giunti probabilmente al Cabernet Franc e dall’ibridazione naturale del Cabernet Franc con il vitigno a bacca bianca Sauvignon si è ottenuto il Cabernet Sauvignon, che ha un grappolo piccolo come il Sauvignon, ma pigmenti scuri come il Cabernet Franc e meno pirazina. Alla famiglia della Vitis Biturica appartengono anche il Malbech, oggi molto diffuso in Argentina, il Merlot e il Petit Verdot.
I due più grandi studiosi di botanica e agronomia di oltre duemila anni fa, praticamente contemporanei tra loro, ci hanno tramandato due storie leggermente diverse, ma che ci conducono certamente al vitigno che poi avrebbe generato la famiglia dei Cabernet.
Un illustre coltivatore di vitis Biturica fu probabilmente Decimo Magno Ausonio, poeta nato nel 310 a Burdigala. La tradizione vuole che la sua vigna sia stata sempre coltivata e oggi sarebbe il vigneto del famoso premier cru Chateau Ausone.
Oggi i vitigni riconducibili alla Vitis Biturica sono coltivati in un gran numero di paesi. Il Cabernet Sauvignon è coltivato in 43 paesi diversi, quindi il più diffuso in assoluto. Il Merlot il 27 paesi, il Cabernet Franc in 24.