Côte Rôtie

Côte Rôtie


Riprendiamo il discorso sulla Côtes du Rhône parlando dei cru del Rodano settentrionale.

Côte Rôtie: letteralmente “costa arrostita” è la zona “cru” più a nord di tutta la regione e di fatto tutti terreni sono scoscesi con pendenze che in alcuni casi arrivano addirittura al 60%, arrostiti dal sole. Se guardiamo il corso del Rodano capiamo che il suo percorso è da nord a sud, ma nel tratto nei pressi di Ampuis vira decisamente verso ovest, ne consegue che la riva destra, quella dove sono ubicati i vigneti, guarda a sud sud-est , per questa esposizione si è conquistata il nome di Côte Rôtie . Quando le pendenze diventano impossibili ci sono dei terrazzamenti. La conformazione fisica di questa Aoc non consente meccanizzazione e tutti questi vigneti vengono coltivati a mano. Qui troviamo molto probabilmente i più grandi Syrah del mondo. Si tratta di uno dei distretti viticoli più antichi della Francia, creato inizialmente in epoca romana. Esiste anche una leggenda secondo la quale un certo Conte Maugiron, il grande proprietario terriero della zona nel medioevo, divise la sua proprietà tra le sue due figlie, una bruna e una bionda, e da ciò derivano i due nomi Côte Brune e Côte Blonde di due sottozone. Esistono anche altre sottozone tra cui la rinomata Côte Rozier. I vini della Côte Brune generalmente sono più longevi ed hanno tempi di maturazione più lunghi. In pochi casi i produttori dichiarano la provenienza delle uve in funzione della Côte di provenienza, nella maggior parte dei casi utilizzano per le loro cuvée uve provenienti da entrambe le Côte. Il disciplinare della Côte Rôtie consente di utilizzare oltre al Syrah, che deve comunque rappresentare almeno l’80%, anche un massimo del 20% di Viognier.
In realtà la quantità di Viognier coltivata in Côte Rôtie non arriva al 5%, dunque viene poco utilizzato, anche se quando viene utilizzato contribuisce a conferire al vino eleganza e note floreali.

Nel dettaglio la “Côte Rozier” che alcuni a torto considerano parte della Côte Brune, occupa circa 10 ettari che costeggiano il corso del fiume Rodano nella parte più a nord di Ampuis, il cui suolo è di tipo argillo calcareo, ricco di ossido di ferro, coltivato esclusivamente a Syrah.
La Côte Brune consta di 30 ettari disposti su pendenze vertiginose anch’essa è coltivata quasi esclusivamente a Syrah, i suoi terreni sono argillosi e ricchi di ossido di ferro.

La Landonne

La Landonne


Il vigneto della “Côte blonde” si estende più a sud su circa 15 ettari dove oltre al Syrah è coltivato anche del Viognier. La pendenza è generalmente inferiore rispetto alla Côte Brune e spesso assume la forma ad anfiteatro, i terreni sono a base di ardesia, sabbia e calcare, di colore chiaro, ricchi di silicio nella zona più a sud contengono anche parti minerali a base di granito.
Il produttore Guigal, che nel 1995 ha acquistato anche il bellissimo Chateau d’Ampuis, edificato nel XII secolo e considerato monumento storico, oltre a produrre ben 4 milioni e mezzo di bottiglie di vino in tutta la Côtes du Rhône, possiede in Côte Rôtie tre diversi vigneti da cui ottiene tre vini annoverati tra i pochissimi “vini mito” al mondo.
Si tratta di tre vini che prendono il nome dai rispettivi vigneti : La Mouline nella Côte Blonde, La Landonne nella Côte Rozier e La Turque nella Côte Brune, tutti e tre dopo la fermentazione maturano per 40 mesi in piccole botti.
La Muline si può certamente considerare un vieille vigne tanto che l’età media dei vigneti è di circa 80 anni!
Il Syrah è quasi il 90% e il restante 10% è Viognier. Un vino carnoso, ma elegante, speziato e vellutato, molto lungo.
La Turque si trova nel punto più alto della Côte Brune, i suoi terreni sono argillosi e ricchi di ossido di ferro. balsamico, è molto tannico e lunghissimo.
La Landonne è percepito come il più grande dei 3 grandi dalla maggior parte dei critici. Il naso è intensissimo, macchia mediterranea,variegato di spezie di ogni sorta, molto complesso e forse ancor più intenso. Confettura di more di rovo, sottobosco estrema per stimolazione, liquirizia, confettura di more, rabarbaro e corteccia di china. Quasi interminabile.
Oltre all’arcinoto Chateau d’Ampuis di Guigal nella Côte Rôtie c’è un altro produttore veramente degno di nota, vale a dire il Domaine Jamet e i fratelli Jean-Luc e Jean-Paul Jamet che ultimamente si sono imposti con continuità ad altissimo livello grazie soprattutto al loro Côte Brune.
In Côte Rôtie altri produttori di ottimo livello sono: Domaine Jean-Michel Gerin, il cui vino di punta è “La Landonne” e Domaine Michel e Stéphane Ogier, che spiccano con “La belle Hélène”.
Scendendo qualche km a sud il Rodano riprende la sua direzione naturale ed entriamo nella zona Aoc Coindrieu dove si producono solamente vini bianchi con il Viogner.
I terreni sono principalmente granitici e i declivi terrazzati sono molto ripidi e devono essere coltivati a mano. I vini sono dorati, con profumo aromatico di violetta, pesche, albicocche e muschiato, con buona mineralità. Normalmente si esprimono molto bene verso il terzo anno, poi raramente migliorano con l’invecchiamento, però riescono comunque a spuntare prezzi alti. Tra i migliori interpreti di Condrieu il Domaine George Vernay e Francois Villard.
Chateau-Grillet

Chateau-Grillet

Chateau-Grillet è una delle “appellation” più piccole della Francia con i suoi 3,5 ettari di vigneti, è un Monopole, i suoli sono granitici, ma il granito di fatto è talmente a grana piccola che può quasi considerarsi sabbia. Tutta l’AOC è coltivata ad alberello e Chateau-Grillet può evolversi positivamente, nelle annate migliori, fino a 10 anni. Si tratta di un’ “enclave” all’interno della AOC Condrieu. Il Viognier in questa zona spesso subisce un parziale aborto floreale. Può essere definito un bianco molto elegante, mai “urlato”, ma sempre affascinante. Floreale con note di viola, rosa e tiglio, fruttato con note di albicocca, pera, ananas, poi miele, nocciola fino al finale speziato con ricordi di zafferano. Va detto che Chateau-Grillet è molto soggetto ai capricci dell’annata.

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