Luce del futuro

Luce del futuro

Riprendo la narrazione della verticale storica del ventennale di Luce (prima parte qui wp.me/p4b56V-5B”) con le annate dal 2003 al 2012.
Il 2003 è ricordata da tutti come un’annata torrida, un po’ ovunque. A Montalcino anche se siamo in alta collina l’andamento è stato lo stesso. Tutto nella norma a primavera, ma l’estate ha picchiato duro. Temperature sopra le media da giugno in poi. La forte insolazione ha fatto si che l’uva maturasse in anticipo rispetto agli anni precedenti. L’assenza di precipitazioni ha costretto a interventi di rottura capillare sui vigneti argillosi dedicati al Merlot che si sono spaccati, ma grazie a un lavoro da “certosini” le uve sono arrivate in cantina in ottime condizioni.
Il Merlot è stato vendemmiato ai primi di settembre e il Sangiovese dopo un mese circa. Le uve hanno reso meno del solito in mosto con gradazioni zuccherine elevate soprattutto per il Sangiovese (262 g/l) e le acidità sono state inferiori al solito (6,4 g/l per il Merlot e 6,0 g/l per il Sangiovese), ma pur sempre ragionevolmente elevate. Infatti a oltre 10 anni dalla vendemmia Luce 2003 appare ancora integerrimo e non accenna al minimo sintomo di ossidazione. Rosso rubino senza cedimenti.
Al naso è morbido e suadente, fruttato, ma la confettura di more prende il sopravvento sugli altri frutti, tra cui la prugna nera. Note mentolate si affiancano a sentori di cannella e noce moscata. Cioccolato dolce e grafite.
In bocca la trama tannica è ricca, ma non priva di asperità. Buona la persistenza aromatica.
Il 2004 ha avuto un andamento climatico regolare, con una primavera più fresca e piovosa rispetto alle precedenti. Come spesso accade, dopo un’annata siccitosa, in cui la vite ha limitato la propria vegetazione, segue un’annata tendenzialmente più prolifica. Le escursioni termiche, tra maggio e giugno, hanno favorito la ricchezza di aromi nelle uve. In agosto è stato eseguito un diradamento per limitare le generose quantità. Si preferisce diradare così tardi per evitare che il Sangiovese in particolare, produca acini ipertrofici, fenomeno che può verificarsi quando si dirada troppo presto.
Il sole e il vento di tramontana dei primi di settembre e le notti
fresche hanno favorito caratteristiche di eleganza di
concentrazione. Grazie ad un clima ideale in settembre e ottobre,
sia la maturazione fenolica che quella zuccherina sono state ottimali.
Il Sangiovese, dopo una parentesi di 2 anni è tornato sopra i 7 g/l di acidità.
Alla vista Luce 2004 si presenta rosso rubino intenso e brillante, lievi riflessi purpurei sull’unghia.
Al naso è finissimo, elegante, dritto, fresco, mirtillo e ribes nero turgidi.
Seguono suggestioni di menta, liquirizia, grafite (tema ricorrente in Luce), poi nitidi sentori di pepe nero, china calissaia e rabarbaro.
In bocca la tessitura è fittissima, setosa e in grado di garantire un “grip” straordinario. Molto lunga la pai.
Il 2005 è iniziato con una primavera mite, ma l’estate ha tardato a decollare. Il ritardo vegetativo si è protratto fino ad agosto, ma un bel settembre ha dato la svolta, anche se ottobre con qualche pioggia ha un po’complicato la vendemmia del Sangiovese.
Luce 2005 è rosso rubino intenso, senza sfumature neanche sull’unghia. Al naso è fruttato, ribes e lampone, poi prugna e ciliegia. Seguono ricordi di tabacco dolce, tanto balsamico con eucalipto e timo, ma meno spezie del 2004. Al sorso esprime la struttura sontuosa e la morbidezza conferita dal notevole contenuto alcolico. Buona la trama tannica, un po’ volubile, chiude con qualche nota verde che forse ne riduce la persistenza.
Vigneti Luce

Vigneti Luce

A Montalcino la vendemmia 2006 è apparsa subito tra quelle da incorniciare. Primavera temperata, con poche precipitazioni, ma sufficienti, estate calda però senza stress idrici, grazie a lievi piogge.
Settembre e ottobre asciutti e con buona escursione termica.
Luce 2006 si presenta di un colore rosso rubino con riflessi porpora, al naso mostra subito la sua coda di pavone: mora di rovo, marasca, liquirizia, legno di cedro, pepe di Penja, Montecristo, goudron e grafite.
In bocca la spalla è pari a quella di Spartaco il gladiatore, trama tannica fittissima e grip da moto GP. Lunghissimo, fresco e in piena accelerazione.
Il 2007 a Montalcino è stato l’unico caso di vendemmia memorabile consecutiva rispetto ad un’altra vendemmia memorabile. Durante l’inverno i vigneti a Montalcino hanno beneficiato di abbondanti
precipitazioni tali da consentire la creazione di una riserva idrica
importante. Senza traumi la primavera e una maturazione delle uve graduale, in condizioni climatiche ottimali, con giornate calde e soleggiate e notti fresche.
Alla vista Luce 2007 si presenta rosso rubino molto intenso, quasi
impenetrabile. Al naso è prima un cesto di ciliegie, che si evolvono poi in note balsamiche di eucalipto, cuoio, pepe nero, cacao amaro e chiodi di garofano. In bocca è fitto, asfalta il palato e la sua lunghezza è notevole. Sembra avere ancora un po’ di tempo prima di sparare fuori tutta la sua potenzialità.
Il 2008 è partito con piogge copiose e temperature nettamente al di sotto
della media. Pioggia e vento durante la fioritura a giugno hanno
determinato grappoli spargoli. L’estate molto calda si è protratta fino a settembre, recuperando ampiamente il ritardo vegetativo accumulato in primavera.
All’occhio Luce 2008 appare rosso rubino intenso con riflessi porpora sull’unghia. L’olfattiva è dominata dai frutti di bosco: mirtillo, ribes e lampone, poi visciola e prugna nera. Più miti i toni balsamici di timo serpillo, menta piperita e rosmarino. Minerale con la solita grafite che in Luce non si fa mai desiderare. Entra in bocca vestito di seta. Lungo e intatto.
Anche nel 2009 la primavera è stata piovosa nella Tenuta Luce, calda l’estate con recupero del ritardo come nel 2008. Le notti fresche e le giornate calde e assolate che si sono succedute nel mese di settembre hanno fatto sì che le uve potessero arrivare a piena maturazione anche prima del previsto e il 2009 è stata una vendemmia particolarmente precoce. In cantina le uve sono arrivate con una gradazione zuccherina più che generosa, con una buona acidità e una notevole complessità aromatica.
Alla vista Luce 2009 si presenta rosso rubino molto concentrato. Al naso il frutto ancora protagonista indiscusso è mirtillo, mora di rovo, lampone e ribes nero, poi amarena, confettura di amarene e amarene sotto spirito. Menta e noce moscata, mandorla e nocciola tostate e caffè arabica. Al palato è concentrato, morbido, opulento. La progressione è notevole e il finale è molto lungo. 15,5% di alcol sono ben portati, ma ci sono tutti.
Tenuta Luce della vite

Tenuta Luce della vite

A Montalcino la primavera 2010 è stata marcata da piogge frequenti che hanno messo alla prova i viticoltori per i lavori di gestione della vegetazione e per la difesa sanitaria, ma contemporaneamente hanno ben rifornito le falde acquifere. L’estate 2010 è stata più fresca della media delle ultime annate e a fine agosto le viti e di conseguenza le uve, in particolar modo il Sangiovese, avevano accumulato un certo ritardo nella maturazione. Settembre è stato caldo e soleggiato fino a fine vendemmia. Le viti hanno così lavorato al meglio e l’uva è arrivata in
cantina ad un grado di maturazione ottimale.
Alla vista Luce 2010 si presenta rosso porpora molto intenso e
concentrato, con unghia violacea. Il naso è deliziato da note fini e fresche di frutti di bosco, come mirtillo, mora e ribes nero, tutti turgidi, accompagnate dalla viola mammola e da cenni speziati di pepe nero Sarawak, noce moscata e note balsamiche di eucalipto. Sentori di caffè arabica in diverse declinazioni: Barahona e Montecarmelo di Santos. Mandorla fresca e torrefatta. Immancabili si presentano note minerali di grafite. Al palato l’acidità si fonde nella grande struttura tannica in un equilibrio che lo pone tra le espressioni meglio riuscite in assoluto di Luce.
Per finire i 2 Luce del futuro, con etichetta di cantina.
Il 2011 è stato fresco per gran parte dell’estate, fino al 12 o 13 di agosto mai un picco termico, anzi ricordo anche bagnanti contrariati per l’assenza di estate vera. Poi, da un giorno all’altro, si è passati dal fresco al caldo tropicale, che si è protratto fino a fine vendemmia. La prima parte di estate fresca ha permesso di conservare un’ottima acidità, con tenori zuccherini comunque pronunciati grazie a una fine estate da Guinness dei primati. Il risultato è un Luce rosso violaceo impenetrabile, fruttato con un cesto ben carico di frutti rossi maturi, ma non in confettura. La viola e la rosa tirano la volata alle spezie, voluttuose e variegate e a una promessa di sigaro Cohiba che certamente verrà mantenuta, affiancando il profumo già espresso di corteccia di china. Persistente con un retrobocca ben rispondente all’olfattivo diretto.
Il 2012 si è distinto per le temperature elevate durante la stagione estiva e per una piovosità contenuta. L’andamento stagionale particolarmente asciutto ha favorito uno sviluppo armonioso delle uve. Un’estate senza nuvole ha permesso di produrre un vino Luce alimentato da tanta luce.
Luce 2012 (work in progress) promette di diventare un Luce interessante, viola dal cuore alle unghie al naso è un trattato di frutti di bosco, alcuni molto maturi, ma sempre integri. Agrumi con bergamotto e arancia moro in prima fila. La vaniglia e la cannella con i chiodi garofano esaltano i sentori mediterranei di questa edizione non ancora edita di Luce. In bocca la trama tannica è fittissima e asciuga un po’ la bocca, ma Luce 2012 deve lavorare ancora per 15 mesi prima di vedere il mercato.
Una maratona durata 3 ore e 15 minuti, più un prologo di almeno altri 20 minuti con domande e curiosità, interrotto per non farci cacciare dalla celere, con tutti svegli e partecipi.
Adoro queste verticali lunghissime che volano via in un attimo, un attimo lungo oltre 200 minuti, senza rendersene conto!
Vigneti Luce vista aerea

Vigneti Luce vista aerea

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