La Mouline di Guigal

La Mouline di Guigal

Nei giorni scorsi sono tornato in Côtes du Rhône e un po’ di cose sono cambiate, cercherò di riassumerle.
La visita durante la vendemmia è sicuramente suggestiva.
Partendo da nord ho visitato prima Chateau d’Ampuis.
Guigal oggi produce ben 7 milioni di bottiglie e tutte molto curate, ovviamente non tutte da vigneti propri.
Tra gli assaggi mi ha impressionato il Condrieu La Doriane, minerale, complesso, fruttato, intenso, elegante e ricco. Un assaggio decisamente oltre le aspettative, peraltro pasteggiando da Guy Lassausaie a Chasselay, che consiglio vivamente a chi capitasse nei pressi di Lyon. A parte i miti La Landonne, La Turque e La Mouline, ormai inavvicinabili per i prezzi, Guigal brilla anche con il suo Côte-Rôtie Brune et Blonde, davvero di altissimo livello.
Recipienti fatti in casa

Recipienti fatti in casa

Impeccabile anche l’Hermitage Ex-voto. Guigal è un’azienda semplicemente vulcanica. Producono in proprio le barrique, addomesticano i potenti vini con lunghi invecchiamenti in legno, Marcel è sempre sul pezzo, anche se ormai è suo figlio Philippe al timone. Mi ha accolto la moglie di Philippe, Eve. Philippe e Marcel gentilissimi, ma molto presi in piena vendemmia.
Con Eve Guigal

Con Eve Guigal

Tra i vini anche il Saint-Joseph è di livello molto oltre la norma della pur ottima Aoc.
Il Viognier per La Doriane è pronto per essere pigiato

Il Viognier per La Doriane è pronto per essere pigiato

Delas cresce come qualità e gli Hermitage des Tourettes, sia bianco che rosso sono molto buoni. Ancora più complesso l’Hermitage Les Bessards.
Les Grands Chemins di Delas

Les Grands Chemins di Delas

Molto centrato il rapporto qualità prezzo del Crozes-Hermitage Domaine des Grands Chemins. Ottimo l’Ermite di Chapoutier.
Di Paul Jaboulet sono sempre suggestivi i vigneti a La Chapelle, tra gli assaggi ho trovato in ottima forma la Petite Chapelle, una delle migliori espressioni di Hermitage e sempre tra gli Hermitage il bianco Le Chevalier de Sterimberg è notevole.
La Chapelle (il vino)

La Chapelle (il vino)

La Chapelle (la Cappella)

La Chapelle (la Cappella)


Scendendo rapidamente verso sud, in una pioggia torrenziale ho incontrato anche l’inquietante centrale nucleare di Cruas, nella zona senza vigneti tra Rodano nord e Rodano sud.
A Châteauneuf-du-Pape ho avuto il piacere di visitare un paio di vigneti molto vecchi. Uno di circa 80 anni a Château La Nerthe e uno piantato addirittura nel 1898 nel lieu dit “la crau” di proprietà dei vignoble Mayard e visitato proprio insieme a Françoise Mayard, proprietaria, agronoma e enologa dei Vignobles Mayard.
Il vigneto la Crau piantato a Grenache nel 1898

Il vigneto la Crau piantato a Grenache nel 1898

Tra gli assaggi ho apprezzato molto la Crau de Ma Mère Châteauneuf-du-Pape dei vignoble Mayard, lo Châteauneuf-du-Pape di Jérôme Gradassi e quello di Charvin. Interessante anche il Vacqueyras Un Sang blanc del Domaine le Sang des Cailloux.
Con Françoise Mayard, proprietaria, agronoma e enologa dei Vignobles Mayard

Con Françoise Mayard, proprietaria, agronoma e enologa dei Vignobles Mayard

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This article has 2 comments

  1. la prossima volta però avvertimi, che ti faccio da autista

  2. Con un autista così prezioso andrei in capo al mondo! Grande Fabio!

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